Ernesto Tagliaferri: Cagnamiente nfra 'e versiune
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cu ’e marite e nu cumpare
viecchio cap’ ’e suggità »
Certamente sia il guappo che il camorrista non conducevano una vita regolata dai binari della legge, ma la differenza è sottile: il guappo aveva un'intrinseca cavalleria, era quello che « non si faceva passare la mosca per il naso », ma poteva anche non avere rapporti “malaviteschi”; non mancavano, infatti, in alcune famiglie napoletane, anche di un certo rango sociale, i così detti « guappi signori ».
Bisogna conoscere certe sottigliezze storico-sociali per sentire l’efficacia di quel bozzetto nel quale si considera un particolare ambiente popolare emblematizzato dalle « maeste ’ncannaccate ».
« Maesta » in senso letterario puro significa « maestra », in senso generalizzato rappresenta la donna che vuole decidere e fare da sé anche con una certa prepotenza; « ’ncannaccata » significa « piena di fiocchi, di nastri, tutta addobbata », l’espressione sottointende quel ridicolismo proprio della popolana che vuol fingersi elegante.
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